Il Dopocena

Quando i ragazzi, dopo aver rassettato, si ritirarono e rimasero solo gli adulti, Jona prese il suo Amuleto e lo pose in bella vista sul tavolo.
Tutti si fecero attenti, ma non chiesero nulla.

“Ho bisogno del vostro aiuto”, disse semplicemente.

Allungò la mano per toccare l’Amuleto che si accese di una luce chiaramente arancione. Le cose stavano precipitando rapidamente.
Le reazioni preoccupate attorno al tavolo costrinsero Jona ad accelerare i tempi.
“No. Non credo che quello sia il problema, ma, sinceramente, non ho la minima idea di che cosa sia questo”, aggiunse girando l’Amuleto in modo da far vedere la parte inferiore.
Tutti sapevano che il colore rosso indicava la presenza di Thano, il Dio della Morte ed erano quindi comprensibilmente preoccupati della tonalità che aveva assunto l’Aura dell’Amuleto.
Nessuno era preparato a quello che mostrava la faccia inferiore: il sottile cerchio rosso era ora nettissimo e ora la parte interna del cerchio splendeva di luce rosso sangue.
“Ho provato a chiedere direttamente all’Amuleto, ma si è rifiutato di rispondere. Abbiamo allora cercato riferimenti in tutti i testi che ci sono nello studio. Nulla.”

Continuarono a parlare per un po’, ma si continuava a girare in tondo, senza trovare idee che non fossero già state esplorate in precedenza, poi la vecchia Darda, che era rimasta a sentire senza dire nulla, prese la parola e, come sempre accadeva, si fece un immediato silenzio:
“Forse faresti meglio ad andare al tempio di Isto.”
“Mi pare di ricordare”, proseguì dopo una lieve pausa,
“E questo che c’entra con me?” Sbottò Jona.

Brava!”Disse una voce possente, mentre un’aura rossa si formava sopra l’Amuleto del Mago e, lentamente, prendeva le sembianze di Thano.
Il Mago si affrettò a inginocchiarsi e a chinare il capo, ma poi si rialzò, guardò dritto negli occhi il Dio e disse: “Che cosa vuoi da me, Thano?”
Il Dio rise.
Era un riso sincero, non il ghigno beffardo che ci si aspettava da Lui.
Il Mago aspettava. Attorno a lui la scena era strana: Darda e Serna erano inginocchiate con la fronte sul pavimento, ma tutti gli altri erano rimasti bloccati nella posizione che avevano quando Darda aveva cominciato a parlare.

Alzatevi.
Darda e Serna si affrettarono a obbedire.

Guardate!
L’Amuleto, sul tavolo, era completamente inerte e non emanava alcuna luce. L’immagine del Dio, che ne era uscita, sembrava ora essere completamente indipendente. Una luce rosso sangue cominciò a brillare sotto di esso, come se venisse dal tavolo e non dall’Amuleto, che continuava a rimanere un simulacro senza vita.
Prendilo, Mago.
Jona allungò la mano senza esitazioni e prese l’Amuleto.
Quello continuò a rimanere completamente inerte, come un grosso medaglione di legno opaco, senza reagire al suo tocco. L’attenzione di tutti era rivolta a ciò che era rimasto sul tavolo: un altro Amuleto, un po’ più piccolo, brillava della luce rossa di Thano con potenza spaventosa, tanto che gli occhi faticavano a metterlo a fuoco. Distinguere qualcosa della sua superficie era assolutamente impossibile.
Il Mago girò il suo Amuleto e, come si era aspettato, la sua faccia inferiore presentava un avvallamento circolare, lì dove si era distaccato l’Amuleto di Thano, lungo la linea rossa che avevano notato in precedenza.
L’incavatura si stava lentamente riempiendo e in pochi istanti tornò ad apparire di nuovo intatto, ma continuò ad ignorare il tocco del Mago.
Non è più tuo, Mago, rassegnati”, disse Thano con un tono misto di canzonatura e di commiserazione.
Senza una parola Jona passò l’Amuleto a Serna; quello reagì immediatamente illuminandosi di una vivace luce gialla.
Il Mago prese quindi l’Amuleto di Thano. L’aura luminosa che lo circondava divenne per un istante ancora più luminosa accecando tutti i presenti, poi fluì intorno al Mago e quindi sparì in lui, lasciando l’Amuleto a brillare di una luce rossa meno minacciosa, ma sicuramente potente.
Thano riprese a parlare: “Tutti sanno che io sono il Dio Cacciatore. Tutti sanno che io, alla fine, li raggiungerò e li ucciderò, perché questo è il mio Compito. Pochissimi sanno che, a volte, i ruoli s’invertono.” Fece una lunga pausa per permettere alle sue parole di penetrare nelle loro menti.
Sì, Mago. Hai capito bene. TU devi dare la caccia a ME.

Il tuo nuovo Amuleto ti aiuterà, abbine cura”, con queste parole, senza alcun preavviso, Thano scomparve.