Consiglio di Guerra

La mattina seguente, dopo colazione, furono tre le persone che salirono nello studio del Mago per un’altra giornata di lavoro.

Darda cominciò a narrare la leggenda del Sacerdote di Palla, ma presto dovette interrompersi. Aveva sentito la storia tanto tempo prima e non era certamente una delle sue preferite. Le uniche cose che ricordava chiaramente erano l’inizio:

“Comunicazione. Sacerdote di Isto”, disse con voce piana non appena la luce rossa apparve.
“Quale “Sacerdote di Isto”?” chiese l’Amuleto con una voce maschile completamente diversa da quella del suo predecessore Il mago sobbalzò sorpreso e — mentre rispondeva automaticamente: “Marlo” — registrò mentalmente il fatto che questo nuovo Amuleto era completamente differente e ne avrebbe dovuto scoprirne le potenzialità. Aveva impiegato una vita a conoscere il non-più-suo Amuleto e a diventarne amico. Tutto da rifare. Comunque alcune implicazioni erano interessanti: l’altro non aveva mai dato cenno di poter comunicare con Portatori che il Mago non conoscesse personalmente

Nel frattempo era apparso un volto circondato da un’aura viola che sembrava molto preoccupato:
“Jona, sei tu?”
“Sì, sono io. Temo dovrai abituarti a questa nuova aura rossa.”
“Thano.”
“Già, Thano. Possiamo venire a trovarti?”
“Certo, quando?”
“Ora, credo”, disse Jona lanciando un’occhiata interrogativa a Serna e Darda. Le due annuirono all’unisono.
“Ci metterete almeno un paio d’ore ad arrivare qua. Vi aspetto per il pranzo.”