La mattina

La colazione fu abbondante e rumorosa come il solito, forse un po’ più del solito.
La consapevolezza del distacco era presente in tutti; anche i bambini, ai quali erano state date solo vaghe indicazioni su un “viaggio di ricerca”, per evitare che si domandassero troppo presto che fine avesse fatto Jona, sentivano la tensione nell’aria e facevano di tutto per attirare l’attenzione degli adulti. Jona, dal canto suo, faceva del suo meglio per rispondere a quelle sollecitazioni che gli facevano molto piacere, anche se rendevano ancor più pesante il distacco.
Raccolse lo zaino, si fermò sulla soglia per abbracciare la sua famiglia in un ultimo sguardo, e uscì, seguito da Serna.

Scesero nella stalla, dove il calesse era già pronto.
Serna salì in cassetta e fece girare il cavallino nel cortile, mentre Jona apriva il portone.
Tolse la spranga, tirò le pesanti ante che si aprirono lentamente cigolando sui cardini.