Scambio di idee

Verso sera arrivò a un paesone arroccato proprio dove la valle si apriva. Un punto di raccordo tra i campi in collina, prevalentemente coltivati a vigneto, e le colture di granaglie, che si vedevano verso nord. Jona assorbiva le immagini automaticamente, mentre camminava. Sembrava una campagna ricca. Sicuramente avrebbe trovato una locanda e, forse, un mezzo di trasporto migliore delle sue gambe.
Un ragazzo stava usando un forcone di legno per caricare il fieno oramai secco su un carro al quale erano aggiogati due buoi che, in quel momento, stavano tranquillamente ruminando aspettando che lui terminasse il suo lavoro.
“Salve! Dove posso trovare una locanda?”, gli chiese Jona.
Il ragazzo alzò la testa con aria un po’ sorpresa: “Cadicicanuccappiscio?”.
“Cacecco natrabeja!”, Jona fece uno sforzo eroico per rimanere impassibile; chi aveva parlato, infatti, era l’Amuleto, anche se la voce sembrava venire dalla bocca del Mago.
Il ragazzo sorrise e rispose qualcosa che Jona non sentì, visto che l’Amuleto disse nelle sue orecchie e certamente solo per le sue orecchie:
“C’è la locanda di mia zia!”, disse il ragazzo con un sorriso sentendo un idioma familiare.
Jona, naturalmente, non seppe mai che cosa il ragazzo avesse detto veramente, visto che l’Amuleto gli riempiva le orecchie.
“Ti aspetto volentieri”, rispose Jona, poi, sbirciando il sole che stava calando dietro la collina, aggiunse: “se non ci metti troppo.”
Il ragazzo capì al volo. “Appoggia pure lo zaino sul carro. Devi aver fatto parecchia strada. Ho finito.” Effettivamente il fieno ancora sul campo era ben poco. Il forcone seguì gli ultimi fili di erbe profumate sul carro e i buoi furono costretti a rialzarsi.
“Da dove vieni? Non ti ho mai visto da queste parti. Io mi chiamo Paolo”, attaccò il ragazzo mentre salivano anche loro sul carro e i buoi si mettevano laboriosamente in moto. Jona raccontò la storia dello speziale in cerca di erbe rare e chiese se ci fosse un erborista in paese. Tirò un sospiro di sollievo alla risposta negativa. Con qualche domanda mirata riuscì anche a sapere che la zia di Paolo, oltre mandare avanti la locanda, faceva anche commercio di qualunque cosa i suoi clienti volessero venderle; doveva cercare di procurarsi moneta locale.