La storia di Thano

Jona si lasciò cadere sulla sedia e versò un bicchier d’acqua dalla brocca. Essere interrogati da un Dio non è mai un’esperienza rilassante, pensò fra sé e sé.

Asclep si diverte a fare il professore, eh?
Jona sobbalzò al suono della voce di Thano mentre la stanza si tingeva di rosso.

Ti è piaciuta la sua storiella?

Lo sarà molto di più quando capirai perché non hai capito niente!” Ghignò Thano, “Adesso te ne racconto un’altra, sei contento?
Jona non era contento per niente e Thano, come al solito, gli metteva i brividi con la sua sola presenza, ma si guardò bene dal dirlo. Il Dio, comunque, avrebbe fatto come meglio gli pareva, ovviamente.

Thano infatti proseguì, con la sua voce beffarda: “La malattia di cui ti parlava Asclep la possono prendere anche gli uomini. Durante quell’epidemia, assieme ad alcuni milioni di vacche, sono morte anche un bel po’ di persone, ma non è di loro che ti voglio parlare.
Il cervello di Jona era in piena attività. Stava seguendo quello che diceva Thano con la massima attenzione, come se fosse una questione di vita o di morte
Milioni di vacche? Ma che razza di stalle dovevano avere?

Asclep aveva detto che avevano sfruttato completamente la terra e che questa non ce la faceva più. Lo credo bene!
Se avevano mangiato la carne infetta allora certo che si erano contagiati.

Aspetta un momento

“Veicolo perfetto per la malattia”
Esatto. Morivano a grappoli”, la voce di Thano era quasi estatica, “nei periodi migliori sono arrivato ad avere qualche percento della popolazione morta per questa malattia, di solito rarissima. La cosa migliore era che, data l’incubazione di quasi dieci anni, nessuno pensò mai ad associare le morti con il cannibalismo.

La voce si fece più seria, quasi seccata: “Poi venne una mutazione che impediva lo sviluppo della malattia. Tu dici di conoscere le leggi della genetica e della selezione naturale: secondo te quanto ci ha messo il gene mutato per diffondersi nella maggioranza della popolazione?
“Parecchio tempo, immagino. Queste cose sono sempre molto lente”
Duecento anni! In duecento miserabili anni il gene resistente alla malattia si era diffuso in tre quarti della popolazione!” Thano era decisamente seccato e Jona si guardò bene dall’emettere il benché minimo suono.
Poi, per motivi diversi, hanno smesso di mangiare i propri simili e il gene della resistenza ha cominciato a scomparire. Cent’anni dopo era in meno della metà della popolazione.

La voce di Thano riprese il consueto tono beffardo: “Come direbbe il mio esimio collega: “cosa ti insegna questa storia”?

Jona sapeva di dover rispondere in fretta. Thano non aveva la pazienza di Asclep.
“Che è meglio mangiare cibi sani?” disse cercando di prendere tempo.
Idiota!” ruggì il Dio.
Jona barcollò sotto l’impatto della voce del Dio. Cercò disperatamente di collegare quanto gli era stato detto. Sapeva che Thano gli aveva dato tutti i dati
Il senso di urgenza cresceva. Già
Certo che dovevano essere morti a grappoli
Esatto. Sono IO che mando avanti la selezione naturale. Se IO non collaboro la selezione si ferma, per un po’ languisce e poi torna indietro!
Anche il mio caro collega, con tutto il suo amore per le cure, lo sa e collabora.

Esatto. Pensaci!