Mentre a Minz si assisteva alla caduta di Vadym, Jona seguiva la Bussola verso nord, verso i monti Thun. Si trattava di montagne relativamente basse e arrotondate, coperte di boschi. Qui predominavano le querce e, di conseguenza, il sottobosco era rigoglioso e intricato.
Aveva preso tutte le informazioni che era riuscito ad avere. Poca cosa, in verità. Tutti dicevano che i boschi dei Thun erano pericolosi, ma si raccontava di qualcuno riuscito a passare, la strada del fiume, invece, era bloccata dalle cascate del Rin.
Il fiume si infilava in un’ampia gola a metà della quale c’erano le famose cascate. Nessuno sapeva quanto fossero alte e pochi ne avevano visto da vicino la spuma. Nessuno era mai tornato indietro di quanti avevano cercato, in un modo o nell’altro, di superarle. La scelta sembrava obbligata.
Jona, l’Amuleto e Serna avevano passato lunghe ore a studiare l’Occhio dal Cielo e a tracciare quelli che sembravano sentieri percorribili. Ora, dopo aver attraversato il Rin stava seguendo la riva sinistra verso ovest cercando il punto che avevano individuato. Per ora seguiva un sentiero battuto che era quello che portava a Ruudesh, ma presto lo avrebbe dovuto abbandonare per inoltrarsi nella foresta.
Il cavallo procedeva lentamente e l’Amuleto aveva cominciato a insegnare la sua lingua privata al Mago, così come aveva fatto, tanti anni prima, l’amuleto che ora era alla cintura di Serna.
Questa era una lingua complicata, piena di sfumature, tanto che tutta la mattinata passò senza che Jona fosse riuscito a imparare una singola frase. In compenso stava imparando su grammatica e sintassi molto di più di quanto avesse mai creduto esistesse.
La foresta iniziava dove finiva la piana del fiume. Gli alberi erano bassi e il sottobosco impenetrabile. Visto da vicino era anche peggio di come gli era sembrato dall’alto. A metà mattinata arrivò nel punto che avevano scelto. Il bosco sembrava compatto come sempre.
“Dove?”
Ricomparve la solita stradina di mattoni gialli che puntava dritta verso gli alberi. Il cavallo fece uno scarto per la sorpresa, ma Jona lo costrinse a seguirla.
Avvicinandosi Jona vide che i cespugli erano spezzati e, quando l’Amuleto ridusse la stradina ad una semplice linea gialla, si accorse che il terreno era pieno di orme di animali, per la maggior parte cervi. Probabilmente venivano al fiume a bere, pensò.
Si inoltrò nella foresta e cominciò a seguire il sentiero, con il cavallo che si apriva la strada fra le frasche che gli sbattevano sulle gambe.