Scesero al Borgo a bordo di una carrozza completamente chiusa. Era di un materiale strano che sembrava cartapesta, ma molto più duro. I finestrini erano di buon vetro e la temperatura era più che accettabile. Jona, Jaques e Johannes si dividevano un ampio sedile imbottito; insieme a loro c’erano parecchi altri frati che riempivano completamente la carrozza, anzi l’omnibus, come lo aveva chiamato Fra Johannes.
L’omnibus procedeva veloce e senza rumore nonostante le notevoli dimensioni e il carico; Jona aveva contato almeno trenta teste.
Jona avrebbe voluto chiedergli spiegazioni, ma l’omnibus si stava fermando all’inizio della via, vicino alle prime abitazioni.
Il borgo si snodava in due file di case ai lati della strada, malamente illuminata da sparse lanterne, che si faceva più ampia e, verso il centro, si allargava in una piazza circolare che arrivava fino alla riva del fiume.
L’omnibus arrivò alla piazza al cui centro era stato eretto un palco anch’esso circolare e, al momento, vuoto.
“Siamo arrivati appena in tempo”, disse Fra Johannes indicando l’alta figura paludata di bianco che stava salendo sul palco. L’Amuleto che sfavillava di luce argentea non lasciava dubbi: era Il Sacerdote di Festo.
Si affrettarono a scendere e a Jona mancò il fiato: il freddo, dopo il tepore dell’omnibus lo fece rabbrividire; altro che calore!
La piazza era piena di persone che sembravano sopportare il gelo meglio di lui, probabilmente perché più abituati, pensò lui guardando con rimpianto l’omnibus che si allontanava.
L’Amuleto del Sacerdote si accese illuminandolo di luce argentea e attirando l’attenzione di tutti. Lui si schiarì la voce.
“Oggi è un giorno importante perché l’elettricità entra nella vita di tutti i giorni. Avremo tempo di ringraziare Festo per questo dono, ma adesso cominciamo a godercelo subito, perché non ha senso rimanere tutti al buio e al freddo! Accendete!”
A quel comando si sentì un forte ronzio e la piazza si illuminò a giorno. Montati su dei pali che Jona non aveva notato nella semioscurità c’erano una serie di lampade elettriche simili a quelle che davano luce alle serre, ma dalla luce più calda, quasi gialla, e meno accecante. Vicino a queste c’erano altri pannelli che si stavano anche loro accendendo, ma avevano un colore rossiccio. Jona percepì immediatamente il calore che irraggiavano.
Il ronzio si spense lentamente, forse sommerso dal vociare, ma la luce rimase e il calore stava decisamente aumentando.