Le Terme!

Le terme erano un edificio enorme, grande quasi quanto uno dei Monasteri, con alte volte e ampi archi chiusi da grandi vetrate che lasciavano passare la luce. L’interno era illuminato da innumerevoli lampade che emanavano una forte luce bianca. Non sembravano né luci elettriche né vegetali; chiese alla sua guida.

“Gas”, disse questi, “questa è una delle prime installazioni, adesso si stanno diffondendo per tutta la città,”
Il tono non era molto convinto.
“Ma?”

Mentre si avvicinavano Jona sbirciò una di quelle lanterne; sotto un cappello di vetro opalino si vedeva un bulbo luminosissimo del quale però non riuscì a distinguere nulla prima di essere costretto a distogliere lo sguardo abbacinato.
“Sai come funzionano?” chiese all’Amuleto.
La risposta apparve sotto forma di uno schema simile a quelli che soleva mostrare Festo. Una fragile retina era quello che gli era sembrato un bulbo. Il gas infiammabile arrivava dall’interno mediante un tubicino e bruciava sulla superficie. Ingegnoso.

Entrarono nell’affollato ingresso e la sua guida si destreggiò abilmente fra un nugolo di venditori che sembravano essere in grado di offrire qualunque cosa venisse in mente, gli procurò un ampio telo di una morbida stoffa bianca, lo fece spogliare, lavare e infine lo affidò alle cure di un estetista assicurando che sarebbe tornato prima che avesse finito.

La cosa risultò vera, ma questo non impedì a Jona di annoiarsi a morte mentre veniva lavato, spazzolato, depilato, massaggiato, profumato, pettinato, impomatato
“Magnifico!” rispose Jona nascondendo dietro un ampio sorriso sia la noia infinita per i preparativi che il genuino divertimento per quel “ci” appeso in fondo alla frase.

Gli consegnò la risposta scritta, che sicuramente aveva già letto.
Con aulici giri di parole diceva, in sostanza, che accettava l’invito e che aveva a disposizione l’intera notte.