Serna

Serna era lontana da casa.
In quella strana terra oltre il mare del sud.
Jona discusse a lungo con lei le parole di Isto, ma, per qualche motivo, non riuscì a parlarle di quegli umani che esistevano da prima degli Dei.
Lei, pratica come al suo solito, andò dritta alle conclusioni: “Credo che Isto ti abbia avvertito che, se seguirai il suo cammino ti troverai tagliato fuori da tutto quello che conosci, almeno per un po’. Può essere che non riusciamo neppure a comunicare. Fuori da Nayokka fa un freddo cane; non sarebbe meglio aspettare la primavera? Almeno qui fa caldo, molto più che a casa.”
“Qui fuori, invece, è tutto bianco. devono esserci almeno tre metri di neve, ma non posso aspettare troppo. Ho già visto che la stella sta lentamente sbiadendo. Tra non molto non sarà più visibile. Non ho tempo da perdere.”
“Tre metri di neve? Pensaci bene. Non avrai molte possibilità di sopravvivere. Niente fuoco, niente cibo. Qualcosa non quadra.”
“Esatto. Non ha senso che Isto voglia semplicemente farmi morire congelato.”

“No. Non può essere quello. In realtà non mi ha detto che avrei dovuto andare a girovagare nella neve.”
“Se mi hai riferito bene, però, ha detto abbastanza chiaramente che, da un certo punto, non ti sarà più possibile tornare indietro. Se hai dimenticato qualcosa dovrai farne senza.”
“Questo è anche quello che ho capito io.”
Serna sparì un momento: “Zeo mi dice che quest’inverno è particolarmente rigido e che la neve, lì vicino al mare, durerà fino a metà febbraio.”
“Un mese e mezzo. Temevo peggio. Posso portarmi cibo per un paio di mesi, se sto attento. Il problema potrebbe essere il freddo, ma i vestiti che sono andati bene l’inverno scorso dovrebbero bastare anche qui.”
“Insomma: sei deciso ad andare.”
“Non posso fare altrimenti. Lo sai anche tu.”
“Sì, lo so anche io, ma non sono per niente tranquilla. Vorrei tanto poter parlare con Marlo.”
“Non credo sia una buona idea. Ho l’impressione che Isto non volesse far sapere dove mi vuole mandare. Forse ho fatto male anche a parlare con te.”
“Papà!” Serna era esterrefatta: suo padre non aveva mai avuto segreti per lei