Doni

La barca era lì dove l’avevano lasciata, in quello splendido porto di pietra bianca protetto da alte mura, prima di salire a bordo Darda si rivolse al giannizzero che continuava ad accompagnarli: “Noi siamo arrivati, ti prego di scusarci con il Visir.”
“Ho l’ordine di riaccompagnarvi a Palazzo”, obiettò quello.
“Temo non sia possibile, hai sentito anche tu”, rispose lei tranquilla, fingendo di dimenticare che sia il Djinn che Palla avevano parlato nella lingua di Ligu che sicuramente l’altro non capiva, “dobbiamo partire con la prossima marea.”
“Che sarà poco prima dell’alba”, intervenne Agio, “è molto meglio se dormiamo a bordo. Siamo vecchi e non ce la faremmo ad essere pronti in tempo.”
Si vedeva chiaramente che era combattuto, ma non si discutono gli ordini di una Dea: “Vi farò portare qualcosa da mangiare qui. Avvertirò il Visir e rimarrò a disposizione nel caso abbiate bisogno di qualcosa”, disse finalmente, quindi girò sui tacchi e, dopo aver confabulato con un guardiano che sembrava più interessato al fondo del proprio bicchiere che a quel che avveniva al porto, partì al piccolo trotto verso il palazzo del Visir di ‘Rruth.

I doni erano in bell’evidenza sul tavolo della stanzetta che era stata la loro casa nel lungo viaggio.
Si trattava di un vecchio paio di orecchini d’argento e di un coltello da pescatore ancora più malconcio di quell’arnese che Agio si portava alla cintura da troppi decenni.

Senza un commento e senza neppure scambiarsi uno sguardo Darda sostituì i suoi orecchini d’oro con quelli d’argento ed Agio sfilò dalla cintura il suo coltello per rimpiazzarlo con quello che era sul tavolo.
Appena lo prese in mano, però, questo cominciò a vibrare, come volesse sfuggirgli e quindi puntò deciso verso ovest. Si girò verso Darda per vedere se aveva notato che il coltello mostrava loro dove andare, ma si rese conto che lei aveva gli occhi che guardavano lontano, ben oltre le pareti della cabina.
Passarono alcuni minuti prima che si girasse verso di lui e lo mettesse bene a fuoco.
“Ho visto Jona”, mormorò con un filo di voce, “Sta salendo su per delle montagne. Mi è sembrato molto stanco e solo.”