La fine degli antichi

Lo lasciarono libero di studiare e meditare da solo per più di due settimane. Non si annoiò, anche perché scoprì molto presto che la cartellina con il foglio “magico” non aveva molte delle limitazioni a cui era stato soggetto il Mentore, ovvero Gaius.
Non era intelligente, non poteva parlare — anche se poteva leggere ad alta voce i vari documenti — ma aveva l’intera storia fino alla scomparsa degli antichi.

Era una storia triste, che lui si sforzò di comprendere al meglio delle sue possibilità.
Gli antichi, dopo essere arrivati all’apice della loro potenza, erano diventati sempre più dipendenti dalla loro tecnologia e quando questa era crollata per varie ragioni, prima tra tutte la mancanza di materie prime sufficienti, si erano rifugiati nello spazio.

All’epoca era una scelta coraggiosa e pericolosa, dato che ancora le Torri non esistevano, che aveva consentito loro di resistere all’ira del loro pianeta devastato da inquinamento e sconvolgimenti climatici che avevano ridotto la capacità produttiva agricola almeno di un’ordine di grandezza.
Anche nello spazio, però, le cose erano volte al peggio. Per cause che loro non riuscirono mai ad accertare, la natalità diminuì in modo graduale, ma continuo, fino a portare alla completa estinzione del genere umano.

In tutta la storia non v’era traccia degli Dei anche se, come notò Jona con stupore, la scomparsa degli ultimi antichi, se si doveva prestar fede ai documenti, era avvenuta parecchi anni dopo quella della Nascita degli Dei, sempre che non avesse fatto qualche errore.