I Fiumi

La canoa continuava a filare leggera, come aveva fatto nelle ultime tre settimane, sulla corrente del fiume che, ad ogni affluente, si allargava sempre più, fino a diventare largo come un piccolo mare in movimento.
Ora l’Ohio, che fin qui avevano disceso, si gettava in un fiume ancora più largo: il Mississipi.
Il paesaggio era pianeggiante e le rive boscose nascondevano qualunque dettaglio del panorama circostante.
Solo la sera, quando si avvicinavano per accamparsi e preparare la cena potevano dare un’occhiata attorno, passando oltre la striscia di alberi che guarniva la riva.

I taciturni guerrieri Navajo si erano rivelati dei buoni compagni di viaggio.
In un modo molto peculiare riuscivano ad insegnare, mediante l’esempio, molto più di quello che avrebbero potuto dire a parole.

Due di loro lasciavano l’accampamento un paio d’ore prima dell’alba per ritornare con prede sufficienti per la giornata, prima che la canoa fosse pronta per ripartire. Venivano poi conservate sotto la prua, nel punto più fresco, a contatto con le acque del fiume fino a sera, il momento di cuocerle e consumarle.

Ora si stavano avventurando in territori per loro sconosciuti. Il grande Ohio era la loro terra, ma ora la stavano lasciando alle spalle per addentrarsi lungo il padre di tutti i fiumi.
Jona spesso invocava l’Occhio dal Cielo per vedere i dintorni e, soprattutto, cercare di prevedere pericoli e trovare punti di approdo riparati nelle anse del grande fiume.
Finora di pericoli non ce n’erano stati, ma il Mago continuava a vigilare, rifiutando di farsi contagiare dalla flemma delle acque verdi.

Il paesaggio attorno era una pianura dolcemente ondulata che, oltre la striscia di vegetazione lussureggiante che accompagnava il fiume, diventava una prateria rigogliosa dove si muovevamo ampie mandrie di bisonti che lasciavano dietro di sé larghi sentieri dove l’erba era calpestata fino a diventare una poltiglia verdastra.
Sulla sponda destra del Mississipi si vedevano mandrie immense di bovini dalle lunghe corna, mentre i bisonti mancavano completamente.
Jona ragionò che, probabilmente, i fiumi costituivano un tremendo ostacolo e i lanosi bisonti si erano diffusi soprattutto verso nord, mentre qui, dove l’estate si avvicinava a grandi passi, le temperature favorivano animali con il pelo più corto.