Era lì da ore, con la fronte schiacciata sulle pietre lisce del pavimento e le mani intrecciate dietro la schiena.
Le ginocchia le dolevano e le venne da pensare che, in fondo, la terra battuta della loro vecchia casa era meno scomoda, ma non si mosse e continuò a mormorare invocazioni anche se oramai dalla gola, provata dalla posizione innaturale, non usciva che un mugolio quasi indistinto.
“Va bene, va bene, ho capito”, disse la voce beffarda di Thano, ma lei non si mosse e continuò a farfugliare finché il Dio non disse: “Puoi alzarti ora, Marjad. Perché mi invochi?”
Alzarsi si rivelò un compito più difficile di quanto pensasse.
Gli anni ed il rancore non erano stati gentili con lei. Dopo essere rimasta in quella posizione così a lungo ogni singolo movimento le costava dolori lancinanti, ma non fece neppure una smorfia mentre si tirava letteralmente in piedi a forza di braccia mentre le gambe urlavano per la circolazione che si stava riattivando.
Thano attese con una pazienza inconsueta, poi chiese di nuovo: “Perché?”
Negli occhi di Marjad ardeva un fuoco più feroce di quello che rendeva incandescente il forno di Shaitan che ora osservava la scena seduto proprio davanti alla fornace ardente.
“Perché è proprio quello che chiedo a te, Thano. Perché lo fanno? Perché, se è vero che sono loro i bambini rapiti, ora tornano a rapire?”
“Non te lo ha detto? Per ottenere la piena libertà.”
“Ma perché, non possono scappare? Che bisogno hanno di fare una cosa tanto tremenda?”
Thano scosse il capo con aria vagamente disgustata: “Non capisci, donna. Per loro non è una cosa tremenda, è il modo di dimostrare di essere uomini a pieno titolo.”
Marjad era furente, incapace di ragionare: “Ma che dici?” Urlò di rimando, “Che senso ha dimostrare di essere uomini fra quelle bestie?”
“I carovanieri vivono una vita difficile e pericolosa. I figli che Opia concede loro non sono sufficienti a colmare i vuoti che animali e predoni fanno nelle loro fila. Per questo hanno cominciato a rapire i bambini di popolazioni più fortunate.”
Il Dio stava parlando con voce calma e pacata, ben diversa dal suo solito ghigno, ma lei non se ne accorse nemmeno:
Non finì la frase perché Thano emise una specie di ruggito che si riverberò in lei come un’ondata di dolore puro che la fece quasi svenire.
“Donna, non fare domande se non vuoi sentire le risposte!”
Poi proseguì con la stessa voce piana di poco prima, come se nulla fosse successo:
Gli occhi di Marjad erano pieni di lacrime, ma vide ugualmente che il Dio stava perdendo consistenza. La sua udienza era terminata.
Shaitan si prese la testa fra le mani quando lei singhiozzò: “Non li vedrò mai i miei figli, vero?”
Thano ridivenne completamente solido e rispose con un ghigno selvaggio: “Strano che tu lo chieda, donna. Li hai incontrati proprio questo pomeriggio.”