Quando, a Zeo piacendo, la tempesta si placò e loro poterono uscire trovarono il ponte coperto da uno spesso strato di sabbia finissima.
Agio stava per aprire il boccaporto quando Serna lo bloccò con un grido improvviso.
Il Djinn di Isto si mise a ridere fragorosamente: “Brava”, disse battendo le mani con le lacrime agli occhi, “Mi hai fatto vincere una bella scommessa! Non credeva ci avresti pensato!”
Fermo rimase imbambolato: “Pensato a cosa? Scommessa?”
“Che quella è terra del Continente Proibito e, forse, non è il caso di camminarci sopra”, gli rispose Sindehajad, mentre Serna aspettava pazientemente che il Djinn smettesse di ridere e si spiegasse.
“Non c’è problema. Isto dice che potete tranquillamente toccare la sabbia portata dal vento. A volte la sabbia del Continente arriva fino a ‘Rruth, anzi a volte, quella più fine, cavalca i venti fino in Ligu e oltre. Toccandola non incorrerete nell’ira degli Dei. Parola di Isto”, le ultime parole le disse con un tono formale e senza la minima ironia.
Serna tirò un sospiro di sollievo mentre tutti sciamavano fuori per controllare se la nave avesse subito danni. Stava per uscire anche lei, ma si girò e chiese al Djinn: “Con chi avevi scommesso?”
La risposta la lasciò basita anche se, in fondo, se l’aspettava.