Zeo

A sera, prima di coricarsi per il suo turno di riposo, Serna chiese a Zeo quali erano le sue intenzioni, ma, invece di sentirsi dire, come tutte le sere, che i venti da sud sarebbero continuati costanti, Zeo apparve con il suo Avatar: un’aquila azzurra.
Il tempo sta per scadere, Serna”, disse il Dio guardandola con quegli occhi rapaci, “hai meno di una settimana, poi cominceranno i venti da sud.
“In teoria i venti da sud ci dovrebbero aiutare sulla via del ritorno, ma non credo che sia questo che volevi dirmi. Che cosa non so?”
Sono molte le cose che non sai, bambina”, disse l’aquila con una voce lievemente gracchiante.
Serna attese pazientemente e a capo chino.
I venti da sud”, riprese il Dio, “sono molto più impetuosi di quelli del nord, da queste parti. Stavolta non saranno troppo forti. Solo cinquanta nodi.
Serna impallidì. Solo cinquanta nodi? Erano quasi novanta chilometri orari. Su un fiume, per quanto largo? Senza poter toccare terra né gettare l’ancora?

“Puoi dirmi, tu che tutto vedi, dov’è il Principe?”